1970 | |
28 gennaio | Con atto in notar Di Liberto, Francesco Balsamo e Bruno Ragonese fondano l'I.S.V.N.A. (Istituto per lo Studio e la Valorizzazione di Noto Antica), assumendo rispettivamente le cariche di Presidente e di Segretario. La sera, nel salone dell'Associazione Commercianti, viene presentato il volume Storia di Noto Antica (traduzione del De Rebus Netinis di Littara), con il quale l'Istituto ha voluto iniziare simbolicamente la propria attività. |
9 marzo | Una delegazione, composta dal Presidente, dal Segretario e dal V. Presidente geom. Belfiore viene ricevuta a Palazzo Ducezio dal Sindaco di Noto, dott. Carlo Schemmari, al quale vengono illustrati i più urgenti problemi di Noto Antica. |
24 marzo | Il Direttivo decide di dar vita all'annuario 'Atti e Memorie', invitando alla collaborazione alcuni studiosi. |
29 aprile | Il Presidente e il geom. Belfiore sono ricevuti dal Vescovo, mons. Angelo Calabretta, che esorta l'Istituto a studiare anche la storia ecclesiastica della città. |
2 maggio | L'Assemblea straordinaria elegge gli altri membri del Direttivo. |
10 maggio | A Noto Antica, sotto la Porta della Montagna, si svolge, con la partecipazione del Sindaco e del Vescovo, la cerimonia dello scoprimento di una lapide, murata alla sommità del fornice, che riproduce l'iscrizione del Seicento "Netum ingeniosa urbs numquam vi capta" di cui il Presidente illustra il significato simbolico di atto di riparazione, dopo l'abbandono di quasi tre secoli, e di "presa di possesso" da parte dell'Istituto. Dopo il saluto del Sindaco, che con parole di vivo elogio augura all'I.S.V.N.A. di raggiungere le sue finalità, il Presidente accompagna le Autorità e i soci presenti in visita ai ruderi. |
20 ottobre | Viene presentato al nuovo Sindaco, avv. Antonio Rappazzo, e p.c. ai Soprintendenti di Siracusa e Catania, un "pacchetto turistico" in 12 punti (elaborato dal Direttivo) che indica i più urgenti interventi da adottare per la tutela e lo sviluppo di Noto Antica. |
22 ottobre | Il Presidente è ricevuto dal nuovo Vescovo, mons. Salvatore Nicolosi, al quale illustra l'importanza che la città antica riveste per i Netini, sotto il profilo sia culturale che religioso. |